__________________

mercoledì 17 novembre 2010

Pro Patria, ecco i dettagli della crisi societaria.

Niente da fare: alla scadenza inderogabile del 15 novembre, il patron biancoblù Savino Tesoro non ha onorato gli impegni, condannando così la capolista Pro Patria ad un'inevitabile penalizzazione. Fra la rabbia legittima dei tifosi e le trattative febbrili per definire il passaggio di società, la tifoseria biancoblù non molla e lancia l'azionariato popolare.
DA ZOPPO A TESORO: PER LA PRO NON C'E' PACE
"Semel in anno licet insanire" dicevano i latini. Fa ovviamente eccezione la Pro Patria che, a distanza di soli due anni dal fallimento della gestione Zoppo, è incorsa in una nuova disastrosa esperienza. Da salvatore della patria, con l'acquisizione della società al tribunale, il patron Savino Tesoro, capace di portare la Pro Patria dalla possibile serie B alla Seconda Divisione, ha finito per macchiare definitivamente la propria immagine nel mondo del calcio, disonorando la gloriosa storia dei tigrotti di Busto che, nelle prossime settimane, subiranno una sicura penalizzazione.
PENALIZZAZIONE: 3 PUNTI
Il mancato pagamento di parte degli stipendi, e dei relativi contributi previdenziali, farà infatti scattare, verosimilmente al termine del girone di andata, un'inevitabile penalizzazione. La sanzione, che dovrebbe aggirarsi attorno ai 3 punti, potrebbe anche venire ridotta a 2 punti qualora la nuova proprietà, già pronta a subentrare (Tesoro permettendo ovviamente), riuscisse a presentare in tempi ragionevoli una richiesta di dilazione dei pagamenti contributivi.
LA RABBIA DEI TIFOSI: TUTTI CONTRO TESORO
In questo quadro assurdo, incomprensibile e soprattutto inaccettabile, i tifosi biancoblù, che già domenica avevano manifestato il proprio disappuntonei confronti del patron Tesoro con un eloquente striscione ("Un piccolo uomo non può cancellare una grande storia"), hanno ulteriormente sfogato la propria rabbia sui siti internet, snocciolando di tutto e di più sulle attività economiche della famiglia Tesoro e minacciando clamorose forme di protesta.
L'AZIONARIATO POPOLARE: LA PRO PATRIA SIAMO NOI
Mentre la politica e l'imprenditoria bustocca sono al lavoro per definire l'uscita di scena di Tesoro, e limitare così i danni, a Busto la tifoseria ha nel frattempo risposto con l'azionariato popolare, sullo stile – a grandi linee - dei club spagnoli. Oggi verranno resi noti i dettagli tecnici e bancari dell'iniziativa che, favorendo l'ingresso nel consorzio di chi ha davvero a cuore la Pro Patria (evitando i soliti avventurieri), permetterà nell'immediato di coprire le spese logistiche di gestione della prima squadra. Per la Pro Patria questo e altro, del resto – come sostengono i tifosi - la Pro Patria siamo noi.
MARTEDI 16 NOVEMBE (ORE 21): TIFOSI IN LEGA
Dopo la netta presa di posizione di Marco Reguzzoni, in prima fila domenica alla mobilitazione indetta dagli ultras biancoblù, stasera (martedì 16 novembre), alle ore 21, nella sede della Lega Nord di via Culin a Busto Arsizio, si terrà una riunione operativa per discutere del futuro della Pro Patria e dell'azionariato popolare. L'incontro sarà ovviamente aperto a tutti i tifosi biancoblù.

Nessun commento:

Posta un commento