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venerdì 5 novembre 2010

La presentazione di Foschi (di V. Martini).

Il nuovo mister è Luciano Foschi! Dopo l’esonero di Gennaro Ruotolo, la lunga lista di candidati circondata da voci di corridoio, questa mattina il Savona ha scelto lui e lo ha presentato nella sala stampa del “Bacigalupo”.
Luciano Foschi, laziale, 43 anni, ha cominciato presto la carriera di allenatore («sono sempre stato definito un allenatore giovane e vincente, ormai ho colleghi più giovani quindi resterò solo vincente»), infatti ha smesso di giocare a 34 anni nella Cremonese e dall’anno successivo è passato in panchina. Ha esordito in Serie D con l’Olbia, dove ha vinto il campionato e lo scudetto, poi è passato due anni al Novara, portandolo già al primo anno dalla C2 alla C1; dopo una stagione in C1 al Teramo è stato un biennio alla Reggiana in C2, poi un anno al Torres (C2) infine l’arrivo all’Alessandria con la promozione in C1 ed ancora un anno coi “grigi”. È subentrato già due volte ad altri allenatori e in entrambi in casi ha raggiunto l’obiettivo promozione (con il Novara e con l’Alessandria).
A parlare per primo e presentarlo è il presidente Andrea Pesce: «Abbiamo scelto Foschi per la maggiore esperienza che vanta in categoria rispetto al suo predecessore. Ringraziamo comunque Ruotolo per il lavoro svolto e resta in noi massima la stima nei suo confronti sia come allenatore che come persona, ma cambiare ci è sembrata la scelta migliore per il bene della società. Auguro buon lavoro a Foschi e a nome di tutta la società gli do il benvenuto qua a Savona».
La parola passa poi al mister, al quale per prima cosa viene chiesto: conosce il Savona? Ha già visto qualche partita?
«Conosco la squadra e l’ho già vista in campo due volte in questo campionato. Conosco la maggior parte dei giocatori, alcuni li ho già avuti e dovrò invece conoscere qualche giovane».
La spaventa entrare in corsa?
«Assolutamente no. L’ho già fatto, non mi spaventa, anzi al contrario mi fa ben sperare, viste le due promozioni. Quando sono arrivato ad Alessandria ho sostituito Iacolino, il mister che l’anno scorso mi ha preceduto proprio qui a Savona e se proprio devo dirla tutta se mettiamo insieme i due indizi già costituiscono una prova».
Come si presenterà oggi alla squadra?
«Semplicemente con un “piacere ragazzi sono il vostro nuovo mister”. Battute a parte ho massimo rispetto del lavoro svolto finora dal mio predecessore per cui cercherò di andare avanti e di migliorare il migliorabile. Penso sia importante lavorare a costruire un bel gruppo in cui tutti si sentono considerati, altrimenti possiamo andare a giocare a tennis, dove è il singolo a figurare e non la squadra. Voglio mettermi a disposizione dei ragazzi, farli sentire importanti non per chissà che tornaconto ma perché è giusto così. Da qui alla fine tutti troveranno spazio e su questo punto molto. Non vorrei mai arrivare alla fine ed aver mancato l’obiettivo per un punto avendo tralasciato dei giocatori. Serve coesione in un gruppo che punta verso la stessa meta».
Come vede questo campionato?
«Escluse quattro o cinque squadre che hanno qualcosa in più penso che per il resto sia abbastanza livellato verso il basso. Bisogna tenere però presente che il campionato è legato a troppe incognite, prima tra tutte quella dei giovani: la maggior parte non si conoscono poi escono col tempo e col senno di poi capisci quali squadre erano veramente più forti. Finora mi ha stupito la Valenzana, che a mio avviso gioca molto bene».
Cosa si sente di dire alla società?
«Probabilmente risulterò banale e classico ma voglio ringraziarla per l’opportunità che mi ha concesso. Ho accettato con entusiasmo anche perché mi alletta una piazza così importante: finora ho avuto la fortuna di arrivare sempre in piazze importanti e si vede che è destino. Sicuramente non mi poteva capitare di meglio».
Parliamo di moduli?
«Troppo facile dire un modulo così. Il gioco del calcio è dinamico mentre il modulo è statico. Il modulo che utilizzerò dipenderà dai giocatori. Potrei schierare due tre o quattro punte ma questo dipenderà da quanto sono capaci i giocatori a sacrificarsi. L’anno scorso l’Inter è stata un esempio per tutti. Dico solo che voglio una squadra capace di lottare su ogni pallone perché abbiamo un obiettivo da raggiungere indipendentemente dal modulo».
La squadra è completa oppure pensa di richiedere qualche innesto?
«Penso che al momento la rosa sia già abbastanza competitiva, ripeto che voglio sfruttare le attuali potenzialità, poi eventualmente valuteremo l’ipotesi acquisti».
Passiamo invece al contratto: solo per questa stagione o anche per il futuro?
«Non ho ancora firmato quindi non lo so». E sull’argomento interviene subito il presidente Pesce: «C’è stato poco tempo, abbiamo parlato soprattutto dell’aspetto sportivo e non di quello progettuale che in fondo poi è solo una naturale conseguenza. In giornata comunque definiremo il tutto».
In conclusione, mister, cosa promette ai tifosi?
«Difficile fare delle promesse. Penso che la cosa importante sia specificare che darò il massimo per raggiungere l’obiettivo e i tifosi devono ben sperare e continuare a sostenerci».

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