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mercoledì 16 febbraio 2011

Bandieroni vietati: viaggio nel tifo che non ci sta.

Le polemiche non si placano Biancoblutimes tra i tifosi.
Savona.
A seguito dell'articolo di ieri, oggi siamo andati tra i tifosi e abbiamo chiesto loro un parere. Ne esce uno spaccato del pensiero della tifoseria, che converge su molti punti, e dovrebbe far riflettere chi decide.
Sarebbe opportuno che la stessa Società si esprimesse e prendesse una posizione netta, almeno sulla questione bandieroni. Onestamente non si puo' rimanere inermi davanti a queste decisioni, se si accetta tutto passivamente poi non si può pretendere il calore e il coinvolgimento dei tifosi (sciuscià e sciurbì nun se po'...).
La parola ai tifosi:
Rudy Destefanis: "Mah...mi lascia perplesso, non credo sia "farina del sacco dei pompieri", la sensazione é che ci sia "qualcuno" che esercita una qualche pressione, altrimenti non avrebbe senso....intesi no.." .
Fabio Rossmare, storico tifoso dei distinti che fa spola tra Stati Uniti e Legino, la pensa allo stesso modo: "Sicuramente queste decisioni arrivano dall'alto. I pompieri impongono il divieto, ma secondo me lo fanno per conto di "altre entità".... questa è una cosa che fa pensare in modo negativo. Secondo me, le autorità sanno che in altri stadi permettono l'ingresso a striscioni e bandiere, ma siamo a Savona, non dimentichiamolo. La sensazione é che si tratti di un abuso di potere bello e buono! Secondo me la Società insieme ai tifosi dovrebbero chiedere un incontro con Prefetto e Questore.....".
Pesco, soprannome Capitan, é categorico: "Chi ha fatto le trasferte quest'anno sà benissimo che Savona è un caso più unico che raro, in alcune trasferte siamo entrati con biglietti normalissimi e nemmeno nominali, in quelle trasferte Savonesi tesserati e non sono sempre stati messi assieme nei settori ospiti, vengono date le bibite nelle bottigliette togliendo solo il tappo, quì a Savona sequestrano i brick di succhi di frutta ai bambini, ho visto io con la Pro Patria in casa togliere ad un bambino una bandiera che si era preparato alla sera a casa perchè più grande di qualche centimetro, secondo me vogliono sentirsi protagonisti.....ma purtroppo per loro lo fanno davanti ad un problema che non esiste!
Antonio Bosi, dice la sua: "Tutto può e deve essere risolvibile, se si usa il buon senso. A Savona c'è mania di autolesionismo purtroppo. A questo punto mi viene il dubbio che i Vigili del Fuoco si trovino davanti allo stress di dover controllare per dare permessi e siano spaventati dall' essere caricati di ulteriore responsabilità, e che quindi trovino forse delle storie per complicare la vita".
Ivan Negretto, com'è nel suo stile non le manda dire " Evidentemente non hanno cose più importanti da fare e si attaccano a queste sciocchezze, in tutti gli stadi d'Italia si usano i bandieroni, ma siamo a Savona e una cosa semplice la fanno diventare un problema. Basta pensare al settore ospiti, quest'anno é rimasto vuoto per tutto l'anno, soldi spesi, disagi, per non parlare della cancellate intorno allo stadio, nemmeno in galera ci sono tante griglie...".
Intervengono anche i giornalisti, parola a Simone Maggi: "Il mio parere è che sia un'assurdità, l'ennesima di questo calcio professionistico che sembra, con le sue regole e le sue imposizioni moderne, allontanarsi sempre di più dalle proprie origini. Innanzi tutto le bandiere da sempre sono l'emblema, il simbolo di una squadra come di una città, non è un caso che un giocatore che rappresenti una squadra venga paragonato proprio ad una bandiera. Una bandiera, piccola o grande che sia, rappresenta l'identità, rappresenta l'individuo e la molteplicità, è il tres d'union tra quelli che sono in campo e quelli che sono sugli spalti, gente diversa, con lavori o compiti diversi, ma accomunati proprio dalla stessa bandiera. Una cosa poi che non capisco è come mai in Serie D o nelle categorie minori questi tipi di controlli non ci siano, forse non interessa? forse non è abbastanza importante? Ma una bandiera è uguale in Serie A, in Lega Pro o in Terza Categoria".
Torniamo in area calda, parola a Adriano Zonaro gradinata: "Beh purtroppo questo e' un altro esempio che a rispettare le regole ci si rimette, anche a me sembra una decisione presa da "altri".....,forse solo con la mediazione della Società le cose cambierebbero, ma viste le cancellate e tutto il resto rimango molto dubbioso.....
Alessandro Viani ha le idee chiare "Io penso che a Savona stiano esagerando si fa di tutto per spegnere ogni piccolo ardore, siamo seguiti come delinquenti comuni sia in casa che in trasferta. Dalle altre parti non è così....a cosa dobbiamo tanta attenzione?".
Chiude Alex, storico del tifo organizzato "Come sapete io allo stadio quasi non vengo più', mi son rotto......di tutte 'ste stronzate, lasciamo gli stadi vuoti e facciamo morire il calcio,(tanto più' morto di cosi) e tutto il marciume che ci sta dietro, quando inizieranno a capire che senza i tifosi il gioco del calcio e' morto (con tutti gli interessi milionari del caso) vedrai che qualcuno si sveglia e ci restituisce quello che e' il più' bel gioco del mondo".
Come vedete i tifosi non ci stanno, e non ultimo da un gruppo di tifosi é nata un idea di formare una class action per combattere contro quella che molti considerano un abuso. Finito il tempo delle chiacchiere, il tifo si muove.

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