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lunedì 10 ottobre 2011

Il pubblico risponde, la società no!



Continua il pressapochismo dei gestori attuali.


Savona. Domanda: vorremo sapere in quanto piazze, con questa situazione disastrosa (si parla sempre più insistentemente di fallimento), il pubblico avrebbe risposto in questa maniera. Settecento spettatori, per un match non di cartello (noi quelli li giochiamo col Mantova e con l'Alessandria, non ce ne vogliano a Chiavari...), con una Dirigenza che potrebbe al massimo gestire una società di bocciofila a Pegli, e che fa di tutto per far passare la voglia anche allo zoccolo duro (ma lo diciamo subito, non ci riusciranno...). Intendiamoci, siamo lontani dalle nostre medie abituali, tuttavia anche in questo bailamme Savona-V. Entella é stata tra le partite di Lega Pro 2 con più pubblico. E scusate se è poco.

Savona ha risposto, certo siamo lontani dalle medie di 2 anni fa, ma d'altronde con la situazione attuale non era lecito attendersi di più. Sappiate cari lettori, che in tanti si sono complimentati per l'attaccamento dimostrato dal pubblico. E tanti giornali (anche nel Genovese) sottolineavano l'aspetto. Peccato solo non avere una Società, vi diamo una chicca. L'ultima che hanno combinato i nostri eroi: ieri al botteghino ci volevano da 5 ai 10 minuti per staccare un biglietto, naturalmente ne sono conseguite code e mugugni... con i volentorosi addetti che per quanto cercavano di sveltire la pratica, erano costretti alla compilazione a mano dei tagliandi. Ma il motivo Vi chiederete? Facile, per non smentirsi, la triade Zeneise non ha pagato la società di informatica che si occupa della rete interna dello stadio. Sorpresi? Nemmeno un po'.... Ogni discorso su certi personaggi è ormai inutile.

Capitolo tifosi: la tifoseria ieri è stata encomiabile, ha sostenuto per tutta la partita la squadra con cori, e applausi, coinvolgendo anche altri settori dello stadio. Insulti e sfottò viceversa contro la triade zeinese, invitata più volte (e alla svelta) a cambiar aria. La squadra ha ripagato l'affetto del pubblico sfoderando una prova tutto cuore e grinta, annichilendo la corazzata di Gozzi costretta nel finale a difendersi in 11. Se non era per il rigore confezione regalo inventato da quell'arbitro artista, tal Barbeno di Brescia, i Levantini tornavano a casa a mani vuote (come del resto avrebbero meritato). In sintesi c'è tutto, passione, cuore, e tifo. Manca solo una vera Società....

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