Savona. Nel giro di pochi anni il calcio italiano, in campo maschile, tornerà ad avere nove livelli anziché dieci. Le attuali Prima e Seconda Divisione, ex serie C1 e C2, diverranno una categoria unica strutturata in 3 gironi da 20 squadre ciascuno. La serie D, quindi, tornerà ad essere la “quarta serie” e tutte le categorie sottostanti saliranno di un gradino.
Ad accelerare i tempi in tal senso ci sta pensando la crisi economica e strutturale dello sport più diffuso in Italia. Nella stagione appena terminata, la Lega Pro contava su 85 formazioni. Erano 5 in meno del previsto: i posti erano stati lasciati vuoti dalla mancanza di squadre che avevano richiesto il ripescaggio.
Retrocessioni e promozioni hanno riportato a 90 il numero delle aventi diritto. Quest’anno, infatti, l’idea, sulla carta, era di comporre due gironi di Prima Divisione e tre di Seconda Divisione, tutti da 18 squadre, per procedere poi con la riforma in maniera graduale. Ieri, però, è scaduto il termine per l’iscrizione. Tra la serie B e la Seconda Divisione, ben 21 società non risultano in regola.
Quattro di esse hanno direttamente rinunciato a presentarsi in Seconda Divisione: Canavese, Rodengo Saiano, Crociati Noceto, Sangiovannese. Le altre si sono iscritte, ma senza fornire la fidejussione richiesta. In pratica, al momento, sono escluse. Si tratta di Ascoli (serie B), Atletico Roma, Como, Foggia, Gela, Lucchese, Ravenna e Salernitana (Prima Divisione), Brindisi, Catanzaro, Cavese, Cosenza, Ebolitana, Fano, Matera, Montichiari, Sanremese (Seconda Divisione). Praticamente, una “strage”.
Attualmente hanno presentato richiesta regolare 29 formazioni di Prima Divisione. Ipotizzando il ripescaggio di una di queste in serie B, in sostituzione dell’Ascoli (il Piacenza?), restano vacanti 7 posti. Secondo le prime ipotesi abbozzate, favorite nella lista per occuparli sono, nell’ordine, Monza, Sud Tirol, Ternana, Avellino, Pro Vercelli, L’Aquila e Neapolis Frattese.
A questo punto in Seconda Divisione, dato che le regolari domande di iscrizione sono 41, resterebbero in lizza 34 compagini. Ed ecco che al Consiglio della Lega Pro si presenta un’opportunità di ridurre i tempi della riforma e compiere un primo passo. Comporre due gironi da 20 squadre ciascuno portando, nel complesso, da 90 a 76 le squadre in gara tra Prima e Seconda Divisione.
Del resto, di questi tempi, come si può sperare che ben 20 società presentino regolare domanda di ripescaggio per “riempire” tre gironi da 18? E così, sarebbero sufficienti sei ripescaggi. Potrebbero essere Rimini, Turris, SandonàJesolo, Voghera, Saint Christophe, Sansepolcro.
Si andrebbero quindi a formare due raggruppamenti da 20 formazioni. Secondo questa serie di ipotesi, il girone A potrebbe comprendere Aurora Pro Patria, Bellaria Igea Marina, Borgo a Buggiano, Cuneo, Casale, Giacomense, Lecco, Mantova, Renate, Rimini, Saint Christophe, Sambonifacese, San Marino, SandonàJesolo, Santarcangelo, Savona, Treviso, Valenzana, Virtus Entella, Voghera.
Nel girone B sarebbero inserite Aprilia, Arzanese, Aversa Normanna, Campobasso, Celano Olimpia, Chieti, Fondi, Gavorrano, Giulianova, Isola Liri, Melfi, Milazzo, Paganese, Perugia, Poggibonsi, Prato, Sansepolcro, Turris, Vibonese, Vigor Lamezia.
Ad accelerare i tempi in tal senso ci sta pensando la crisi economica e strutturale dello sport più diffuso in Italia. Nella stagione appena terminata, la Lega Pro contava su 85 formazioni. Erano 5 in meno del previsto: i posti erano stati lasciati vuoti dalla mancanza di squadre che avevano richiesto il ripescaggio.
Retrocessioni e promozioni hanno riportato a 90 il numero delle aventi diritto. Quest’anno, infatti, l’idea, sulla carta, era di comporre due gironi di Prima Divisione e tre di Seconda Divisione, tutti da 18 squadre, per procedere poi con la riforma in maniera graduale. Ieri, però, è scaduto il termine per l’iscrizione. Tra la serie B e la Seconda Divisione, ben 21 società non risultano in regola.
Quattro di esse hanno direttamente rinunciato a presentarsi in Seconda Divisione: Canavese, Rodengo Saiano, Crociati Noceto, Sangiovannese. Le altre si sono iscritte, ma senza fornire la fidejussione richiesta. In pratica, al momento, sono escluse. Si tratta di Ascoli (serie B), Atletico Roma, Como, Foggia, Gela, Lucchese, Ravenna e Salernitana (Prima Divisione), Brindisi, Catanzaro, Cavese, Cosenza, Ebolitana, Fano, Matera, Montichiari, Sanremese (Seconda Divisione). Praticamente, una “strage”.
Attualmente hanno presentato richiesta regolare 29 formazioni di Prima Divisione. Ipotizzando il ripescaggio di una di queste in serie B, in sostituzione dell’Ascoli (il Piacenza?), restano vacanti 7 posti. Secondo le prime ipotesi abbozzate, favorite nella lista per occuparli sono, nell’ordine, Monza, Sud Tirol, Ternana, Avellino, Pro Vercelli, L’Aquila e Neapolis Frattese.
A questo punto in Seconda Divisione, dato che le regolari domande di iscrizione sono 41, resterebbero in lizza 34 compagini. Ed ecco che al Consiglio della Lega Pro si presenta un’opportunità di ridurre i tempi della riforma e compiere un primo passo. Comporre due gironi da 20 squadre ciascuno portando, nel complesso, da 90 a 76 le squadre in gara tra Prima e Seconda Divisione.
Del resto, di questi tempi, come si può sperare che ben 20 società presentino regolare domanda di ripescaggio per “riempire” tre gironi da 18? E così, sarebbero sufficienti sei ripescaggi. Potrebbero essere Rimini, Turris, SandonàJesolo, Voghera, Saint Christophe, Sansepolcro.
Si andrebbero quindi a formare due raggruppamenti da 20 formazioni. Secondo questa serie di ipotesi, il girone A potrebbe comprendere Aurora Pro Patria, Bellaria Igea Marina, Borgo a Buggiano, Cuneo, Casale, Giacomense, Lecco, Mantova, Renate, Rimini, Saint Christophe, Sambonifacese, San Marino, SandonàJesolo, Santarcangelo, Savona, Treviso, Valenzana, Virtus Entella, Voghera.
Nel girone B sarebbero inserite Aprilia, Arzanese, Aversa Normanna, Campobasso, Celano Olimpia, Chieti, Fondi, Gavorrano, Giulianova, Isola Liri, Melfi, Milazzo, Paganese, Perugia, Poggibonsi, Prato, Sansepolcro, Turris, Vibonese, Vigor Lamezia.
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