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domenica 21 aprile 2013

Savona-Bassano Virtus: 2-1



Un solo messaggio per chi non è venuto "Che vi siete persi...".
Savona. Oggi abbiamo vissuto uno tra i più bei pomeriggi da tifosi del Savona, e francamente ce ne siamo fregati della pioggia che ha martellato Legino per tutto il secondo tempo. C'era da trascinare la squadra verso la vittoria, e mai come questa volta possiamo dire: “missione compiuta”. Tifoseria stratosferica, torto, tortissimo per chi è rimasto a casa, emozioni del genere non si vivono spesso. 

Stoica e commovente la “Peracchino” (finalmente unita), compatta, colorata, cori possenti per tutta la partita, e acqua, tanta acqua, che scrosciava copiosa sulla teste dei tifosi, giovani e meno giovani, ma non ne scalfiva né la fede, né le ugole. E pensare che per tutta la mattinata il tempo aveva concesso tregua, ma scattate le 15.00 tregua finita (come dubitarne del resto..), peccato per i 1.200 accorsi al “Baci”, buono l'afflusso, ma non ne dubitavamo. 
Si inizia con l'abbraccio collettivo verso il Capitano, tutto il settore giovanile è in campo (ricordiamo che Paolo ne era il responsabile), ma ben presto l'intero stadio si unisce a tributare un grande, grande applauso per Paolino Ponzo. Poi uno striscione e cori, tanti cori:
"Un capitano c'è solo un capitano..." canta la gradinata...e poi a ruota "Paolo Ponzo olè......", anche le Istituzioni ricordano un grande uomo di sport con l'intervento dell'assessore Elisa Di Padova del Comune di Savona, infine la famiglia che sul campo da gioco riceve l'applauso e il calore della gente biancoblù (brividi al "Baci").
Si comincia, anzi no... i giocatori del Bassano formano un curioso circolo stile rugby, del tipo "tutti per uno, uno per tutti" (che servirà a poco visto il risultato...), fischiato naturalmente dal pubblico di casa. Tutto pronto, e si da il via al minuto di raccoglimento. Poi si inizia davvero, il Bassano si muove meglio all'inizio, tiene palla, e pressa favorito dal vento. Savona subito contratto, al 5' il Bassano può passare, Carteri trova un autostrada in percussione, tira e la palla sbatte sul palo ad Aresti battuto. Ancora i Veneti al 21' sono pericolosi con un colpo di testa di Ferretti. Al 31' si vede finalmente il Savona con un tiro di Virdis da fuori, finito a lato. Al 35' Quintavalla rincorre Longobardi, arrivato in area ha un contatto, il Veneto cade, ingenuo lui...l'arbitro fischia un generoso penalty. Sulla sfera si porta Correa che trafigge Aresti.
Nella ripresa, entra “Veleno” Cattaneo e la partita cambia. Una vera spina nel fianco l'ex Pavese per i Veneti. Savona finalmente vivo che pressa con piglio gli avversari, al 6' Cattaneo scatenato in area avversaria, salta un uomo, ha un contatto cade e chiede il rigore, ma l'arbitro fa cenno di proseguire. Tutto rimandato di soli 6 minuti. Al 12' infatti l'arbitro assegna il penalty per atterraggio di Scotto. Dal dischetto si porta Virdis che realizza l'1-1. Tripudio, e nuova linfa vitale sugli scaloni del vecchio "Baci".
Intanto  a Legino è in corso un vero e proprio diluvio, ma dalla gradinata vanno via in pochi, la gente ci crede e spinge la squadra ad andare all'attacco "Noi vogliamo questa vittoria...." canta compatta la "Peracchino", e non sembra essere un invito.... La partita è finalmente bella, saltano gli schemi, il Bassano rallenta e sono gli striscioni ad avere il possesso palla. Altre due buone occasioni per il Savona, ma il tempo stringe e si arriva al recupero. Quando ormai tutti si sono rassegnati al pareggio, accade l'impensabile: Virdis riceve un pallone dalle retrovie e si invola  verso la porta avversaria, vede Scotto al centro, lo serve e quest'ultimo deposita in rete. A-P-O-T-E-OS-I: accade di tutto, i tifosi impazziscono letteralmente, si vedono padri di famiglia attaccati ai cancelli, tifosi arrampicati sulle transenne, chi aveva l'ombrello lo molla per esultare con gli altri tifosi, insomma non si capisce più niente. Si fa fatica a ristabilire l'ordine, la gradinata è in preda ad un vero e proprio delirio generale.
Si riprende a giocare, la gente urla “SA-VO-NA” “SA-VO-NA”, ormai non si tratta più del solo tifo organizzato ma di tutto lo stadio. Finalmente finisce l'interminabile recupero. I calciatori corrono sotto la gradinata a far festa, alcuni lanciano le maglie, altri i pantaloncini, è ressa per accaparrarsele...i tifosi cantano e non vanno via, molti sono a torso nudo. E' una vera e propria bolgia, e continua a piovere....ma ormai non se ne accorge più nessuno. 

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