Savona. Paolo Ponzo Savonese nato a Cairo Montenotte l'11 Marzo 1972, Capitano del Savona nella stagione 2009/10 serie D, e 2010-2011 in Lega Pro. Al "Baci" è ancora vivo il ricordo delle sue inconfondibili sgroppate, quella sua voglia e determinazione nel rincorrere avversari e pallone. Con i biancoblù 54 gare condite da 2 goal, un biennio importante, per poi chiudere definitivamente con l'Imperia.
La sua scomparsa, come si poteva immaginare ha destato grande commozione in tutto il panorama calcistico nazionale. Anche tra gli ex compagni c'è sgomento, ne sentiamo alcuni. Nella foto di repertorio sopra di Danilo Vigo lo vediamo di ritorno dalla sfida di Acqui Terme, partita che sancì il ritorno nei professionisti del Savona.
Iacolino Salvatore: "Una mazzata, stentavo a crederci, quando mi hanno telefonato da Savona pensavo ad uno scherzo di pessimo gusto, e invece poi.....sono stravolto, non so che dire... lui era l'emblema della mia squadra, io allenavo fuori, e lui sul campo. Un atleta e un professionista esemplare. Quando avevo Paolo in campo ero tranquillo, un uomo d'ordine, serio, corretto e scrupoloso. Di lui mi stupiva che nonostante curriculum e storia era il primo ad arrivare all'allenamento e l'ultimo ad andare via, un esempio per i giovani".
La palla passa ora a Zirilli, centravanti mai dimenticato a Savona
Zirilli Alessandro: "Pazzesco quello che è accaduto, ieri sera tornavo dalla trasferta di Trento, e caxxeggiando col cellulare scorgo la notizia del ricovero di Paolo....poco dopo mi chiama Antonelli e mi comunica la tragica notizia.... resto allibito, pensi e ripensi, ti passano film di immagini davanti...Di Paolo mi ricorderò sempre la finale della "Poul scudetto", quando ci mise in cerchio a occhi chiusi, e ci ritrovammo tutti abbracciati l'un l'altro, come in un corpo unico, quasi a voler cimentare ancora di più l'unità del gruppo. Per il sottoscritto era come un fratello, non aggiungo altro".
Zirilli Alessandro: "Pazzesco quello che è accaduto, ieri sera tornavo dalla trasferta di Trento, e caxxeggiando col cellulare scorgo la notizia del ricovero di Paolo....poco dopo mi chiama Antonelli e mi comunica la tragica notizia.... resto allibito, pensi e ripensi, ti passano film di immagini davanti...Di Paolo mi ricorderò sempre la finale della "Poul scudetto", quando ci mise in cerchio a occhi chiusi, e ci ritrovammo tutti abbracciati l'un l'altro, come in un corpo unico, quasi a voler cimentare ancora di più l'unità del gruppo. Per il sottoscritto era come un fratello, non aggiungo altro".
Un altra punta, che quell'anno conobbe bene Paolino, Carmine Marazzo: "Guardate ieri sera stavo per uscire a festeggiare con i miei compagni, squilla il telefono e mi avvisano dell'accaduto...(la voce si rompe d'emozione), resto di stucco, muto, incredulo.....poi telefono e dico ai miei compagni che non me la sento più di uscire. Paolo era una persona straordinaria, quasi avulso da questo mondo del pallone, corretto, onesto, non credo che Paolino avesse nemici...e credetemi in questo mondo è facile farsene. Anch'io ricordo di quando a Forlì in albergo ci consegnò una lettera che ripercorse le varie fasi di quella splendida stagione, dall'inizio alla fine. Anche per me è come aver perso un famigliare. Un abbraccio alla famiglia, e un pensiero ai suoi bimbi".
Chiude Gennaro Ruotolo "Sono stato avvisato solo stamane, e non mi capacito...Paolo era un grande professionista, un esempio per i giovani. Ricordo che anche quando stava fuori non smetteva un attimo di incitare i compagni in campo. Un leader. Mancherà al mondo del calcio un esempio di serietà e correttezza come lui".
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